venerdì 12 giugno 2015

The unglamorous soup - Zuppetta "orientale" salva-vita


When life gives you lemon, make a lemonade.
O nel mio caso, quando la vita ti butta lì una congestione, fatti un brodino.

Non entro nei dettagli della mia disavventura, ma se anche a voi è capitato, sapete bene che non è tra le cose più divertenti che possano capitare.

Il giorno stesso sono stata praticamente a digiuno, se si escludono due tazze di te e un paio di gallette, ma il giorno dopo nonostante i crampi, la fame era quasi tangibile, tipo il pupazzo della pubblicità.

Quindi, come sempre (o quasi) quando non mi sento bene ma ho necessità di introdurre un po' di sostanza, mi preparo questa zuppa, veramente basic e decisamente poco affascinante, ma definitivamante un salva vita.
Non importa quale sia la stagione.

Se state poco bene, di pancia, di testa o di cuore, questa zuppettina vi rimetterà al mondo.


Da un annetto (ma ci provo fin da ragazzetta) ho adottato a pieno regime ingredienti e preparazioni ispirati alla cucina giapponese e co, tanto che ormai non mi sembra più così strano o esotico usare del tofu o il miso in una ricetta veloce e semplice come questa.

Quando non sto bene poi, dare una sfumatura orientale ai piatti, mi sembra enfatizzi la sensazione zen, di pulizia che tanto necessito in quei momenti.

Ma non dovete per forza stare male per trarne giovamento!
Con qualche aggiunta può diventare un pasto sfizioso seppur leggero per qualsiasi occasione.

Per una piccola porzione:

  • una tazza da te di brodo
  • 60-80 gr di carne di pollo lesso (usato per fare il brodo o cotto in esso)
  • una carota lessa (usata per fare il brodo o cotta in esso)
  • una bacca di anice stellato (facoltativo)
  • 2 cm circa di radice di zenzero (facoltativo)
  • un cucchiaino abbondante di pasta di Miso Bianco
  • 20 gr circa di Silken Tofu (o altro tofu a proprio gusto) 
  • una manciata abbondante di sesamo tostato 
*(potete usare altra carne, altre verdure e un miso dal sapore più deciso)



Sfilacciate il pollo, tagliate la carota cotta a rondelle e mettete a scaldare il brodo con lo zenzero schiacciato e l'anice stellato (se usati).

Nella ciotola da servizio, mettete il miso e stemperatelo con un po' di brodo tiepido: non scaldate mai troppo il miso, ne perdereste in sapore e in proprietà nutrizionali.

Se utilzzate il miso bianco, uno dei più dolci e delicati, potreste aver bisogno di corregere di sale (basterà un goccio di salsa di soia) se il vostro brodo di partenza non fosse abbastanza saporito.

Tagliate il tofu a dadini e posizionatelo nella citola con il miso insieme al pollo e alle carote.


Quando il brodo inizia a sobbollire e voi siete pronti per sedervi a tavola (o avvolgervi in una copertina sul divano) versate uno o due mestoli di brodo nella ciotola e sugli altri ingredienti.

Abbiate cura di filtrarlo attraverso un colino per evitare che lo zenzero e l'anice (se li avete usati) finiscano nella ciotola

Spolverate con il sesamo tostato, schiacciandolo tra le dita in modo da sprigionarne l'aroma.
Gustetela immediatamente, calda e benefica.


Se state combattendo dei sintomi gastrointestinali, questa zuppa così com'è è perfetta: leggera, delicata, super digeribile.

Ma se quella che state combattendo, invece, è un'infreddatura, l'ideale sarebbe caricacarla di zenzero (doppia dose minimo), grattuggiandone una parte direttamente nel brodo e aggiungendo insieme alla spolverata si sesamo finale, una bella manciata di cipollotto fresco tritato, ma solo la parte verde.
Vi sturerà naso e gola! ;D

Se vi piace e avete appetito, accompagnate la zuppa con una ciotola di riso al vapore (io adoro la versione semi-integrale).

E sull'argomento riso nella cucina giapponese ci sarebbero da spendere diverse parole, ma per il momento mi fermo qui...

Un'alternativa valida possono essere dei noodles di riso, soya o altro genere (potete usare anche dei capelli d'angelo se non avete esotismi in dispensa) aggiungendoli direttamente alla zuppa facendola diventare un piatto unico, "a one-bowl meal".



Se poi volete proprio il top del top del comfort, e quando sono malatina cerco di assecondare le richieste del mio corpo il più possibile, accompagnate il tutto con del te.

In questo caso ho scelto un te bancha, piuttosto corposo seppur discreto (occhio ai tempi di infusione).

Non storcete il naso all'idea di bere te a pasto: è un cosa estremamente corroborante, digestiva e piacevole e, se si volesse, si potrebbero trovare abbinamenti te/cibo che non sfigurerebbero in confronto a molti vini rinomati.

 
Non fraintendetemi, un buon bicchiere di vino con un piatto ben cucinato rasenta la mia idea di Valhalla, ma oserei dire che sorbire del te, quello giusto, con il piatto adatto potrebbe rivelarsi altrettanto paradisiaco.

Ma, ad ogni modo, con te o senza te, con riso o senza, questa zuppa è da provare.
Con o senza congestione.
(Ma meglio senza...)

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