Quando cerco di spiegare a delle persone da poco conosciute come sto provando a fare di questa passione un lavoro -gesticolando più del necessario e sforzandomi di darmi una patina di professionalità- molti si entusiasmano e cominciano a farmi mille domande su ingredienti o ricette che non gli sono venute o gli piacerebbe provare.
Ma appena inizio a snocciolare termini e competenze, impegnandomi nel cercare di capire e risolvere il problema del mal capitato, spesso vengo trafitta da sguardi smarriti, confusi o, spesso, che nascondono una delle tante verità dei rapporti interpersonali: “Ma io veramente avevo chiesto per gentilezza. I ravioli cinesi li ordino al cinese. Questa me sta a raccontà la costruzione della muraglia...”
Per fare un esempio a caso.
Solo poche anime pie, gemelle per elezione, mi ascoltano provando la stessa curiosa attenzione che ci metto io mentre leggo, guardo, sperimento nella mia cucina, o ascolto a mia volta.
Alcune delle chiacchierate più belle che mi sono fatta erano con persone appassionate di cibo come me.
Ma appena inizio a snocciolare termini e competenze, impegnandomi nel cercare di capire e risolvere il problema del mal capitato, spesso vengo trafitta da sguardi smarriti, confusi o, spesso, che nascondono una delle tante verità dei rapporti interpersonali: “Ma io veramente avevo chiesto per gentilezza. I ravioli cinesi li ordino al cinese. Questa me sta a raccontà la costruzione della muraglia...”
Per fare un esempio a caso.
Solo poche anime pie, gemelle per elezione, mi ascoltano provando la stessa curiosa attenzione che ci metto io mentre leggo, guardo, sperimento nella mia cucina, o ascolto a mia volta.
Alcune delle chiacchierate più belle che mi sono fatta erano con persone appassionate di cibo come me.
La colpa è mia, lo so.
Ma che ci posso fare se sono innamorata?
Ok, il mio voto di fare post più brevi sta già andando a farsi benedire, come molti altri voti fatti in precedenza nella mia ormai non più tanto breve vita.
Ma seguitemi, tutte queste chiacchiere hanno un senso.
Volevo proporvi una ricetta semplicissima e duttile.
Una di quelle che non potete dirmi “che sbatti” perché è veramente facile e in più potete trasformarla come più vi aggrada.
*Bonus: potete tenere questo tronchetto della felicità in freezer e usarlo di volta in volta, quando ne avete bisogno.
No, non è un progetto DIY per casalinghe annoiate e insoddisfatte.
Per quello ci sono strade meno ghiacciate.
Parlo di una delle tante Gioie della Frolla.
Questi sono i biscotti più semplici che mi vengono in mente e come tutte le cose semplici...buoni da morire.
Ma che ci posso fare se sono innamorata?
Ok, il mio voto di fare post più brevi sta già andando a farsi benedire, come molti altri voti fatti in precedenza nella mia ormai non più tanto breve vita.
Ma seguitemi, tutte queste chiacchiere hanno un senso.
Volevo proporvi una ricetta semplicissima e duttile.
Una di quelle che non potete dirmi “che sbatti” perché è veramente facile e in più potete trasformarla come più vi aggrada.
*Bonus: potete tenere questo tronchetto della felicità in freezer e usarlo di volta in volta, quando ne avete bisogno.
No, non è un progetto DIY per casalinghe annoiate e insoddisfatte.
Per quello ci sono strade meno ghiacciate.
Parlo di una delle tante Gioie della Frolla.
Questi sono i biscotti più semplici che mi vengono in mente e come tutte le cose semplici...buoni da morire.
E dato che una delle cose che mi da più gioia in assoluto è sapere che qualcuno ha provato una delle mie ricette, che gli è venuta bene e che gli è piaciuta...vorrei poter allargare il più possibile il raggio di probabilità che qualcuno di voi ci provi e abbia successo.
E va bene anche se non me lo dite.
Resterà un segreto tra voi e il tronchetto.
Veniamo alla ricetta:
Per dimostrarvi che questi biscotti sono una cavolata da tirare insieme IN OGNI CONDIZIONE li ho preparati in montagna: in questa adorabile casettina c'è tutto...ma di certo non i miei attrezzi da fighetta o il forno elettrico con la regolazione di temperatura millimetrica.
- 200gr di farina 00
- 100gr di zucchero (in questa ricetta ho usato quello di canna grezzo, ma va benissimo quello normale)
- 100gr di burro freddo
- 1 uovo
- una presa di sale
- aroma a piacere (io ho usato della scorza d'arancia: ma limone, vaniglia -perfavorenonlavanillina-, cannella...avete capito!)
- una manciata di noci pecan tritate (o altra frutta secca. Dai, lo sapete)
- circa 30gr di cioccolato fondente a scaglie (...o al latte o...e via così)
Per dimostrarvi che questi biscotti sono una cavolata da tirare insieme IN OGNI CONDIZIONE li ho preparati in montagna: in questa adorabile casettina c'è tutto...ma di certo non i miei attrezzi da fighetta o il forno elettrico con la regolazione di temperatura millimetrica.
Ciotola, cucchiaio di legno e un forno a gas ormai in età adolescenziale.
La cosa più tecnologica che ho usato è stata una bilancia, che per i dolci è un passaggio inderogabile.
Mettete la farina e il burro freddo a tocchetti in una ciotola.
Aggiungete il sale, la scorza d'arancia (o altro) e, con le mani fredde -lo dico, perché le mie sono praticamente sempre a 45° e per questa operazione non va bene- lavorate il burro nella farina, facendo il gesto universale per indicare i soldi.
In alternativa usate una forchetta.
Ma non sarà altrettanto remunerativo...
Ba-dum-tish.
Per vostra informazione, se mai vi venisse voglia di usarlo in un discorso tra amici -me lo immagino- il termine esatto per questa operazione è sabbiatura.
Ma vedo già le vostre pupille cercare rifugio dentro al cranio, quindi proseguiamo.
Una volta “dissolto” sommariamente il burro nella farina, aggiungete lo zucchero e gli altri ingredienti solidi -cioccolato e noci- mescolate con un cucchiaio per distribuire tutto uniformemente e poi aggiungete l'uovo, precedentemente sbattuto.
Aiutandovi con il cucchiaio di legno mescolate fino ad ottenere un impasto slegato.
Trasferite sul piano di lavoro e impastate brevemente con le mani, con un movimento raccolto, senza gli slanci di quando fate la pasta all'uovo o il pane.
-fate la pasta all'uovo o il pane?-
Date all'impasto una forma cilindrica, rotolandolo sul piano di lavoro e avvolgetelo nella pellicola trasparente a mo' di caramella -tipo Rossana-.
E avreste anche finito.
Ma se volete provare a dargli una forma più regolare potreste avvolgerlo in uno di quei tubi della carta casa, aperto per la lunga e fissato con degli elastici.
Mantiene di più la forma quando lo congelate, ma...non illudetevi di avere dei biscotti alla Giotto dopo la cottura.
Buttate in freezer per almeno 6 ore, ma io vi consiglio di farlo la sera, andare a nanna e di riparlarne il giorno dopo.
Quando siete pronti tagliate delle fette -togliendo cartoncino e pellicola...ve lo dovevo dire?- spesse almeno mezzo centimetro, anche se più spesse sono meglio è, e rimettete in freezer ciò che non usate, per future incursioni.
Disponeteli su una teglia foderata con carta forno, distanziandoli bene, e cuocete in forno caldo a 180° per 10-12 minuti, o finché sono belli dorati.
Lasciateli raffreddare in modo da farli diventare croccanti, e...voilà, ecco i biscotti più semplici che potevo proporvi.
Come sempre vi devo dare il consiglio in più, è più forte di me: se volete potete aggiungere un ½ cucchiaino di lievito per dolci all'impasto, se gradite che i vostri biscotti risultino meno “densi” e più friabili.
Ma io personalmente li adoro così.
Semplici e assolutamente deliziosi.
Andate a farvi una tazza di the, o ancora meglio, un bel bicchiere di latte.
Se poi vi scappa un piccolo moto di gratitudine mentre ne addentate uno...prego, non c'è di che.
They look delicious. I'd have mine with a little cream cheese and a mug of malted tea. :)
RispondiEliminaThank you! Unfortunately I don't know what malted tea is...and now you have to tell me! :D
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