lunedì 31 luglio 2017

Cosa mangia una Food blogger // Breakfast Edition

Ero indecisa se catalogare questo post -che per lunghezza si può paragonare solo allo Zanichelli- tra quelli di “Cosa mangia una food blogger -quando non guardate-” o sotto la categoria “La mia colazione perfetta”.
Facciamo entrambe?
O magari nessuna...

Anche perché ormai non posso proprio più dire che “non guardate”, dato che lo esibisco quasi quotidianamente.
E di “perfetto" nella vita, fidatevi, non c'è proprio nulla.

Ma ci provo, dato che, al di là delle frasi fatte, la colazione per me è davvero il pasto più importante della giornata.
Non so voi, ma se io non mangio bene a colazione, tutta la giornata va a rilento.

Quindi eccolo qui il motivo di questo post: darvi diverse opzioni pratiche, economiche, veloci e quanto più possibile sane -anche se detesto questa parola in relazione al cibo- per approntare il primo pasto della giornata e cominciare con grinta.

O, se non altro, con la pancia piena e di umore positivo.

Budino di riso integrale con crema di pistacchi, fichi, polline, caramello di datteri e fiore di Fuchsia (edibile)
*Budino di riso “perduto”:
Questa ricetta si collega direttamente al post “cosa mangia una food blogger #2”, perché per realizzarla ho utilizzato un avanzo di riso integrale (ma dovete provarlo anche con il riso Venere o quello Rosso: il loro sapore “cerealoso” si sposa a meraviglia con questa preparazione!) già cotto che avevo in frigo per i pranzi della settimana.
Mi ero un po' stufata di quel tipo di riso e avevo voglia di soba per pranzo, fatto sta che quest'ultima porzione si è trascinata nel mio frigo un paio di giorni in più del dovuto.

Così, una delle mattine meno afose, dopo un acquazzone notturno che aveva rinfrescato l'aria, ho pensato di farne un budino di riso veloce. 
Adoro il budino di riso...così cremoso e confortante.
E saziante!
Se vi svegliate con una fame da lupi, o la sera prima avete filtrato qualche bicchiere di troppo (...mai capitato....), questa è la colazione che fa per voi.

-un paio di cucchiai abbondanti di riso integrale (o Venere, o Rosso) già cotto
-latte q.b. (di qualsiasi tipo vogliate: a me tocca usare quello di soia)
-un cucchiaino di miele (o altro dolcificante a vostro gusto)
-vaniglia o altra spezia
-frutta fresca, burro di semi e altri “contorni” a vostro piacere per terminare il piatto
Nel bicchiere non c'è acqua sporca, ma acqua di cocco: provate quella che trovate al super vicino alle spremute d'arancia nel banco frigo. Reidrata ed è come un gatorade naturale, ma senza zucchero e coloranti. E in più sa di biscotti al cocco!
Mettete il riso in un pentolino con la vaniglia (o altro) e latte a sufficienza per coprirlo.
Cuocete a fuoco medio-basso finché il riso non avrà assorbito il liquido.
A questo punto controllate la consistenza: a me piace bello cremoso, quindi tendo ad aggiungere altro latte per farlo all'onda come un risotto, ma decidete voi.
Spegnete e aggiungete il miele, o il vostro dolcificante preferito, e trasferite nella ciotola che avrete deciso di usare quella mattina.

A questo punto scegliete il vostro topping, che per me solitamente è frutta fresca, burro di semi  e, una recente scoperta, caramello di datteri, del quale parleremo tra poco.

Ma non ci sono limiti alle possibilità. Potete anche aggiungere semplicemente una cucchiaiata della vostra marmellata preferita, dell'uvetta dorata e un filo di miele, o un paio di quadretti di cioccolato tritato che si scioglieranno in modo voluttuoso nella calda cremosità del riso...
Via libera alla fantasia insomma.


*Green Smoothie:
Uno dei miei preferiti. La ricetta di questo balsamo verde l'ho scoperta per caso quando per qualche tempo mi ero messa d'impegno a fare un po' di yoga in casa (dove sono finite queste buone abitudini!? ) e seguivo i video di questa tipa che a volte dava anche ricette di cucina. 
La maggior parte delle quali avevano come ingrediente principale gli spinaci (e veramente poco altro). 
Non esattamente entusiasmanti per una che anche quando sta a dieta non riesce a mangiare la stessa cosa due vostre di seguito...

Ma questo frullatone verde che lei, elfa eterea di un metro e ottanta per quarantacinque chili scarsi, si sgargarozzava con sommo piacere, mi aveva incuriosita.
Chissà mai che non mi faccia assomigliare, se non ad un'elfa eterea, per lo meno ad un folletto silvano, mi son detta...
Così ho provato. E non l'ho più lasciato.
Per quanto riguarda l'assomigliare ad un folletto...magari troverò un'altra ricetta.

-½ banana matura a tocchetti (anche congelata)
-una manciata abbondante di spinaci baby freschi
-un cucchiaino abbondante di burro di arachidi (home made o bio: non comprate schifezze idrogenate plz)
-latte (di soia, o il vostro preferito) q.b.
-3 cubetti di ghiaccio (se la banana è fresca)

Smoothie bowl (ciotola di frullato alla banana e cacao) con granola alla curcuma, composta di more al miele, polline, petali  e pistilli di fuchsia
Mettete tutto nel bicchiere del frullatore, con latte a sufficienza per cominciare a frullare.
Frullate finché il mix non comincia a risultare omogeneo.

Quindi controllate la consistenza: se volete usarlo come base per una smoothie bowl con della granola, mantenetelo più compatto (potete anche usare una banana intera), se invece volete berlo come un normale frullato, aggiungete altro latte con il motore in funzione fino a raggiungere la consistenza desiderata.
Servite come preferite, e sono sicura che vi stupirà: non sentirete la banana, nè gli spinaci, nè il burro di arachidi. È stranissimo, ma questi tre elementi insieme vanno a creare un sapore che è quasi vanigliato, ma più fresco ed erbaceo.
Provatelo, poi mi direte.

Mentre il frullatore lavora per me, di solito mi preparo una galletta o uno di quei cracker super integrali con i semi (adoVo!) con un burro di semi -ultimamente sono in fissa con quello di pistacchi- e della composta di frutta e miele, se mi è avanzata, o marmellata o caramello di datteri.
Ma a volte, quando mi sento particolarmente virtuosa -o accaldata- abbino questo frullato anche solo ad un paio di fichi o a mezza pesca, o qualsiasi altra frutta che ho sotto mano al momento.
E mi sono assicurata il pancino pieno fino a pranzo.


*Composta di frutta al miele 
(e altri trucchetti per mangiare più frutta):
Mangio veramente poca frutta, e mi rendo conto che è un peccato, data la varietà di cui disponiamo in Italia e ai benefici che potrei trarne, ma sto cercando di rimediare.
Non sono una persona particolarmente golosa, ma sono quella che si può definire una picky eater, una un po' spitinfia insomma, e cercando di convincere la bambina capricciosa che c'è in me a mangiare più frutta sono arrivata a sviluppare -più che delle vere ricette- un paio di metodi che mi assicurano di invogliarmi a farlo.
La più versatile è questa composta di mirtilli al miele.
L'ho ideata una mattina che volevo prepararmi una ciotola di frullato con granola e mirtilli, ma i mirtilli che avevo comprato al farmers market erano un pochino acerbi e aspri: il fruttivendolo mi aveva avvertita di lasciarli maturare un paio di giorni fuori dal frigo, ma capita che nella mia testa si rincorrano delle cavie peruviane e qualche informazione a volte mi sfugge...
Così ho pensato di cuocerli brevemente in un pentolino - i mirtilli, non le cavie peruviane- con un po' di miele di acacia, e bam.
Composta istantanea.


Deliziosa praticamente su tutto: provatela calda su una pesca fredda di frigo tagliata a spicchi. Spettacolare. E se non fosse disdicevole vi suggerirei di farci scivolare sopra una pallina di gelato... 

Potete decidere voi quanto miele aggiungere -il mio standard è un cucchiaino per una manciata di mirtilli- e che consistenza dargli: più la cuocete più i frutti si spappoleranno e il risultato finale risulterà compatto e “marmellatoso”.
Si può fare con tutti i frutti rossi o la frutta a nocciolo di questa stagione alla quale, se molto matura e dolce, dovrete aggiungere del succo di limone che aiuterà il sapore e la consistenza finale.

L'altro trucchetto che volevo condividere è stata una scoperta casuale, fatta per far fuori dei frutti delle passione che mi erano rimasti in giro dopo una commissione: un paio di fichi a tocchetti, irrorati con uno sciroppo realizzato mescolando il succo di due frutti della passione -ottenuto passando a setaccio i semi che si trovano all'interno- con un cucchiaino scarso di miele.
Da. Urlo.
 Provatelo. Non so cosa metta in sinergia questi due elementi, ma le mie papille hanno cantato lo yodel per tutto il tempo la prima volta che ho assaggiato questo abbinamento.

L'importante è che i fichi siano belli maturi e dolci e che i frutti della passione siano raggrinziti al punto giusto: solitamente quando si acquistano sono lisci e violetti, ma sono maturi quando cominciano a raggrinzire e a diventare piuttosto scuri. 
Allora sarete sicuri che i succhi interni che avvolgono i semi sono dolci -seppur sempre aciduli- e non più allappanti e aspri.

Fatemi sapere se provate questo strano abbinamento, sono curiosa di sapere cosa ne pensate.


*Pancakes al grano saraceno:
La ricetta più laboriosa di tutto il cucuzzaro proposto finora.
Ma ci sono qui io a semplificarvi la vita: vi ho preparato le dosi per realizzare un mix da tenere in un bel vasone, pronto per assecondare in pochi minuti la vostra voglia impellente di pancakes!

Avevo in casa mezzo sacchetto di farina di grano saraceno che avevo utilizzato per una torta ed era lì che mi guardava con tristezza dallo scaffale, tragicamente conscio della fine che gli sarebbe toccata se non mi fosse venuta questa idea.

In realtà inizialmente ne avevo ideato una versione solo con grano saraceno (gluten free), perchè volevo abbinarla ad una salsa dove il protagonista sarebbe stato un avanzo -la mia cucina quotidiana si basa quasi del tutto sul principio del riciclo...- di burro di nocciole: grano saraceno e nocciole sembrano fatti l'uno per l'altro.

Peccato che il grano saraceno da solo, non avendo glutine ed essendo una farina rustica e ricca di fibre, avesse reso questo mio primo tentativo parecchio asciutto e stoppaccioso.

Ma sbagliando si impara.

Quindi pensandoci un po' su e leggiucchiando un po' in giro, sono riuscita a tirare insieme questa ricetta che ora mi accompagna felicemente in quelle mattine che necessitano di qualche amorevole attenzione in più -tipo il lunedì-, ma anche nei week end, quando magari non ho troppa voglia di trafficare in cucina se mi sono alzata tardi, ma non voglio rinunciare alla coccola indulgente che il fine settimana richiede.


Ma veniamo a noi:
-280gr circa di farina integrale (o una farina gf per panificazione se volete mantenere il mix completamente senza glutine)
-320gr di farina di grano saraceno (potete usare altre farine rustiche come farro, segale o avena)
-65 grammi di zucchero di cocco (ora si trova facilmente al super, ma va benissimo dello zucchero di canna grezzo, o quello che preferite)
-1 cucchiaio (circa ½ bustina) di lievito per dolci (gf se volete seguire quest'onda)
-1 cucchiaino scarso di bicarbonato
-½ cucchiaino di sale
-un cucchiaino di vaniglia in polvere (o altre spezie: se volete aggiungere scorze d'agrumi o simili, fatelo al momento della preparazione, non nel mix da conservare)

Il mio consiglio è di setacciare tutto in una grande ciotola, in modo da distribuire bene le polveri lievitanti, evitando così di ritrovarvi con qualche grumetto di bicarbonato in bocca, e di trasferire tutto in un grosso vaso con la bocca larga (così ci potrete infilare tazza e mano per recuperare velocemente la quantità di mix che vi serve) che agiterete come forsennati in modo da miscelare bene tutte le polveri.

E lui sta lì, beato, anche per diversi mesi -ma tenete d'occhio le scadenze delle farine-, sempre pronto a darvi conforto.

Per realizzare una decina di pancakes medi (o 6-7 grandi: non temete gli avanzi, celebrateli. Per riscaldarli usate una vaporiera, anche di quelle cinesi di bambù. Ci metterete 5 minuti e torneranno soffici come appena fatti!), prelevate una tazza (media: non una mug, non da caffè) di preparato, unitevi la stessa quantità di latte -veg o meno- e un uovo.
Mescolate bene con una frusta: dovrete ottenere una consistenza simile allo yogurt.

Nella ciotolina a foglia c'è un mix croccante composto da avanzi di diverse lavorazioni: scagliette di cioccolato, pezzetti di noci pecan, polvere di pistacchi e del cocco essiccato e tostato. Personalizzate il vostro mix con quel che avete in casa!
A questo punto ungete leggermente una padella antiaderente con olio di cocco, olio vegetale o anche burro se preferite, e scaldatela a fiamma media.
Una volta calda, distribuite piccole mestolate di impasto per formare i pancakes.
Quando i bordi diventano opachi e le bollicine che si formano sulla superficie iniziano a scoppiare, è il momento di girarli. Un paio di minuti di cottura anche da questo lato e sono pronti per finire nel piatto, irrorati di composta di mirtilli al miele -per un effetto altoatesino immediato- oppure con questa decadente ma -illudetevi pure- sana salsa al cioccolato.

*Salsa al cioccolato:
(per Pancake al grano saraceno o tutto lo scibile umano, persone comprese...):
-2 cucchiai di burro di cocco ben mescolato (nel paragrafo successivo vi spiego cos'è)
-1 cucchiaio di burro di nocciole (o altri semi)
-2 cucchiaini di zucchero di cocco (o altro dolcificante, ma eviterei il miele e gli sciroppi)
-1 cucchiaino (o più a vostro gusto) di cacao amaro
-2-3 quadretti di cioccolato fondente 65% minimo (tritato)
-un pizzico di sale

Mettete tutti gli ingredienti, tranne il cioccolato, in un pentolino dal fondo spesso e scaldate il tempo necessario ad amalgamare gli ingredienti e rendere bello fluido il burro di cocco.
Togliete dal fuoco e aggiungete il cioccolato tritato ed il sale.
Mescolate bene e servite con quel che preferite.

*Burro di cocco:
Da non confondere con l'olio di cocco, è la versione "coccosa" -l'inferno degli stupratori della lingua italiana mi attende- dei burri di semi oleosi. Acquistato per curiosità ma indecisa su come utilizzarlo, stazionava nella mia dispensa senza un vero scopo, se non quello di accusarmi silenziosamente di negligenza ogni volta che aprivo l'antina.
Aggiungere un po' di frutta è sempre un'ottima idea...

Ma in mio aiuto è arrivata, come spesso capita, la mia cara Nigella, che in uno dei suoi ultimi libri, dove -incredibile- strizza l'occhio alla cucina vegana, lo usa come base per una glassa al cioccolato da strappamento di capelli.
Ed è qui che è nata la mia salsa al cioccolato.
Prego, non c'è di che.

*Burro di semi:
Ve ne ho già ampiamente parlato in questo post, ma come vedete sono davvero un tassello essenziale per le mie colazioni e, ad essere onesta, un po' di tutta la mia cucina.
La nuova passione è quello di pistacchi, che ho provato anche a fare in casa, ma che -una volta tanto- vi consiglio di acquistare -scegliete prodotti e produttori italiani-.

Un avsetta da 180gr costa circa 6€ e in questo caso conviene più che comprare la materia prima e farlo in casa: due confezioni da 100gr di pistacchi sgusciati costano circa 4€ l'una. Se volete potete imbarcarvi nell'opera di comprarli interi e sgusciarli voi, così quel -POCO- che risparmierete lo spenderete in tempo e manicure.
A voi la scelta.

*Caramello di datteri:
Avevo in casa 7 datteri Medjoul che avevo comprato sotto Natale, spinta dallo spirito del momento, e prontamente dimenticati in un recesso del frigo da allora.

In uno dei raptus di riordino che spesso mi prendono li ho recuperati e, sebbene fossero ancora in ottimo stato, era chiaro che avessero visto giorni migliori...e che non c'era nessuna possibilità che mi sarebbe venuta voglia di mangiarmeli così com'erano.

Quindi ho pensato di farne un caramello, cosa che avevo intravisto su un blog veg -Minimalist Baker-, dove veniva utilizzato come base per un gelato al cioccolato -YUM-.
Dall'alto: burro di anacardi home made, crema di pistacchi , caramello di datteri, polline, crema di cocco. (Il burro di anacardi appare più compatto perchè refrigerato)

La mia versione, riveduta e corretta per le mie necessità:
-6-7 datteri Medjoul (o un paio in più se usate quelli più comuni)
-250 ml di acqua + 125ml
-1/2 bacca di vaniglia usata in preparazioni precedenti (facoltativa)
-un pizzico di sale

Eliminate i semi dai datteri e trasferite la polpa in un pentolino con la vaniglia e i 250 ml di acqua.
Portate a bollore e cuocete finché i datteri non si saranno spappolati e non avranno assorbito buona parte dell'acqua.
Eliminate la vaniglia se usata -ma tenetela da parte- e riducete il composto in purea con l'aiuto di frullatore ad immersione (o un normale frullatore).

Passate al setaccio per eliminare la buccia e i filamenti più consistenti. -Se vi piace la consistenza un po' granulosa e vi beate all'idea di assumere qualche fibra in più, potete saltare questo passaggio.-
Rimettete sul fuoco con i restanti 125ml di acqua e la vaniglia tenuta da parte e cuocete fino ad ottenere la consistenza desiderata. Incorporate il sale e mescolate.

Trasferite ancora bollente in un vasetto sterilizzato e conservate in frigorifero per poche settimane.
Si può utilizzare come dolcificante, come crema spalmabile o come base per delle creme veloci, senza dover aggiungere zuccheri.
Delizioso e geniale.

LET'S HAVE BREAKFAST!

*Polline e fiori edibili:
Il pizzico di polvere di fata di cui a volte abbiamo bisogno.
Nonostante il polline abbia mille proprietà ricostituenti che lo rendono a tutti gli effetti un super-alimento -altro termine che aborro, ma tant'è-, non è strettamente necessario per tirare insieme una colazione degna di questo nome, così come i fiori edibili.

Ma è bello incominciare la giornata con qualcosa di buono che appaghi un po' anche lo spirito, no?
Quindi vedete voi se la cosa è nelle vostre corde.

Basta. Non ci crederete, ma il post è finito.
Scegliete la vostra colazione e andate a pianificare la vostra sana routine, non è difficile.

Se ci riesco io...


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